L’Abbazia di San Nicola a Rodengo Saiano è uno degli edifici religiosi più monumentali d’Italia. Il complesso - proprietà del demanio dello Stato - è tornato nel 1969 in uso ai religiosi, che lo hanno restituito alla sua destinazione originaria. Ciò ha segnato l’inizio di un imponente restauro che ha riportato agli antichi splendori la chiesa, il chiostro del tardo Cinquecento a colonne combinate, il chiostrino rustico quattrocentesco, il refettorio, la galleria monumentale e le diverse sale che ospitano capolavori dei massimi esponenti artistici del Bresciano specialmente dei secoli XVI e XVII. Ospita un laboratorio per il restauro del libro.
Nei pressi di Provaglio d’Iseo, invece, sorge il monastero di San Pietro in Lamosa, dal quale si può godere di una vista splendida sulle Torbiere del Sebino, dichiarate Riserva Naturale nel 1983 e percorribili a piedi o in bicicletta. Il monastero prende il nome dalle Lame, le paludi che i Cluniacensi si impegnarono a bonificare con l’uso di nuove tecniche agricole, dopo aver ricevuto in dono il complesso da due feudatari longobardi nel 1083. Ben conservata è la cappella barocca sul piazzale antistante la chiesa, che sembra ergersi per incanto dalle Lame retrostanti.
Il lago d’Iseo (detto anche Sebino, dall’antico nome romano), è il sesto per estensione fra i laghi italiani, ma ha il singolare primato di ospitare l’isola abitata più grande d’Europa: Monte Isola. È stato formato dall’azione di scavo e dal successivo ritiro di un ghiacciaio alpino.
Il paesaggio e la natura del Sebino sono il felice punto d’incontro fra nord e sud. Il nord porta una corona di monti innevati, l’acqua copiosa di un fiume, le piogge che rendono le alture verdeggianti, la fresca brezza che attenua la calura estiva. Il sud dona il clima mite, la luce brillante del cielo, la flora mediterranea di cui l’ulivo è il simbolo. Il paesaggio è anche segnato dall’incontro tra terra ed acqua: incontro drammatico, quando alte pareti rocciose cadono a picco nel lago; incontro dolce, quando monti e colli digradano verso la costa.
Si trovano ai margini della Franciacorta, dove le colline si innestano nel lago d’Iseo. Oasi naturalistica dichiarata di interesse internazionale, unica nel suo genere in Europa, Riserva Naturale della Regione Lombardia dal 1983, le torbiere si estendono con i loro specchi d’acqua e la loro vegetazione palustre per circa 360 ettari: le si visita seguendo camminamenti e passerelle in legno che ben si integrano col paesaggio. Il luogo migliore per poterle ammirare con un solo colpo d’occhio è il cortile del monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo. Oggi, le Torbiere sono circondate da fitti canneti con giunchi e tife, punteggiati da radi alberi, mentre gli specchi d’acqua sono ricoperti da ninfee (in piena fioritura da maggio a settembre) e nannufari. Fra i moltissimi uccelli che vi vivono indisturbati, vi nidificano ben 25 specie di palude, come l’airone cinerino, lo svasso maggiore, l’airone rosso, il cormorano, il mestolone, il falco di palude e il nibbio bruno.
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